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10 MARZO 2024 - IV DOMENICA DI QUARESIMA LAETARE (ANNO B)
2Cr 36,14-16.19-23 Sal 136 Ef 2,4-10 Gv 3,14-21:
Dio ha mandato il Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Commento a cura di Padre Gian Franco Scarpitta
Cercare la Parola come Nicodemo
Domenica del Gaudete che, come dice qualche commentatore, sembra tuttavia incentrarsi sui moniti e suoi rimproveri verso le infedeltà al Signore. Nei testi si esorta alla conversione e al ravvedimento, ma nell'ascolto attento della Parola si può anche avere un barlume di speranza e una promessa di salvezza. Tutto sta a mettersi in ascolto della Parola di Dio.Un Padre Minimo del 1600, P. Avrillon, in un suo commento sulla Quaresima descriveva che le persone che reagiscono alla Parola che Dio comunica possono essere di differenti categorie: "Osservate che anche fra i cristiani vi sono coloro che ad essa (alla Parola) sono refrattari o che rifiutano di ascoltarla e questi sono i libertini e i riprovati. Ci sono poi coloro che l'ascoltano, ma non ne restano toccati. Altri l'ascoltano, ne restano toccati, ma non ne traggono profitto. Altri ancora l'ascoltano, se ne restano colpiti ne traggono profitto, ma non perseverano nella pratica del bene che essa fa pregustare. In quale posizione di queste vi collocate?".............Continua a leggere
AUDIO VANGELO DELLA DOMENICA
Gv 3,14-21: Dio ha mandato il Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
10 MARZO 2024 - IV DOMENICA DI QUARESIMA LAETARE (ANNO B)
2Cr 36,14-16.19-23 Sal 136 Ef 2,4-10 Gv 3,14-21: Dio ha mandato il Figlio perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Il commento è di Paolo Curtaz
Il commento è di Paolo Curtaz
LAUDATO SI', L'ENCICLICA DEL PAPA SULL'AMBIENTE
««Laudato si’...»: così nacque la più bella poesia del mondo
«Altissimu, onnipotente, bon Signore, Tue so’ le laude, la gloria, l’honore et onne benedictione, ad Te solo, Altissimo, se konfàno et nullu hono ène dignu Te mentovare».
Il Cantico delle Creature, è una delle più belle composizioni poetiche di tutto il mondo e di ogni tempo.
Era il 1224, e Francesco giaceva ammalato su un lettuccio del suo San Damiano, la chiesetta diroccata dove una ventina di anni prima aveva ricevuto dal Cristo crocifisso il messaggio che aveva cambiato la sua vita e dove erano adesso insediate Chiara e le sue sorelle.
Papa Francesco ha voluto dedicare a quella lode infinita a Dio creatore e al creato la sua nuova enciclica Laudato Si’, che è stata pubblicata il 18 giugno, per ricordarci che l’uomo – proprio secondo la lettera e lo spirito del Genesi – non è il padrone dell’universo (Uno solo è il Padrone) ma che ne è il guardiano, il Custode; e che alla fine dei tempi, come ciascuno di noi dovrà riconsegnare a Dio la sua anima concessagli immacolata e da lui più volte sporcata e strappata, ricucita e ripulita, l’umanità dovrà riconsegnarGli il creato.
Che è stato concesso all’uomo per goderlo in tutta la sua bellezza e nella varietà infinita delle sue luci, dei suoi profumi e dei suoi sapori; ma che non gli è stato dato come un osceno balocco da violare e da prostituire, come un’immonda merce da vendere e comprare, e su cui speculare. Il creato che appartiene a tutti gli esseri umani, e soprattutto agli Ultimi della Terra.